Nell’era degli smartphone, dei laptop, del visore 3D e di Fortnite (qualcuno ha capito il senso di quel videogame?) siamo più che felici che Mystery sia un gioco a tutti gli effetti vintage.

Chi ha già giocato sa come funziona: ci sono dei personaggi, dei segreti, delle azioni da svolgere e un buon numero di indizi da decifrare. Ma a volte la memoria può essere ballerina ed è bene avere sotto mano le proprie informazioni nel caso qualcuno ci stia ponendo una domanda precisa la cui risposta proprio non vuole balenarsi nella nostra testa. E allora voilà! Ecco che sbuca lo smartphone dalla tasca del nostro outfit anni ’30 e (in barba all’atmosfera!) in un attimo si trova quel dettaglio che stavamo cercando e tutto fila liscio come prima. Perfetto. Il nostro consiglio è proprio questo: se avete uno smartphone, usatelo, renderà molto più agevole consultare le vostre informazioni e gli alberi ringrazieranno.

Per quanto riguarda gli indizi invece la pensiamo molto diversamente. Qualche tempo fa stavamo testando un nuovo mistero e fra i sospettati c’era una persona che non aveva ancora avuto l’occasione di cimentarsi con Mystery, e al momento in cui avrebbe dovuto mostrare ai presenti un indizio particolare, ha estratto dalla borsetta il suo smartphone e ha mostrato al resto del gruppo l’immagine attraverso lo schermo luminoso. I presenti hanno esaminato il reperto per qualche minuto e, soddisfatti, si sono concentrati sul resto delle indagini. Più tardi, l'indizio era già bello che dimenticato e quel particolare nascosto nell’immagine si era perso nei meandri delle loro menti.

Non avendo fisicamente l’indizio sottomano, toccandolo, esplorandolo, tornandoci sopra ripetutamente, anche solo sapendo che è lì ed esiste, risultava davvero difficile per i giocatori tener conto di quell'immagine, soprattutto per via della mole di informazioni e segreti che galleggiava un po’ ovunque. Il risultato è stato che l’assenza di quell’informazione così preziosa per la risoluzione del mistero ha messo i bastoni fra le ruote dei partecipanti, che solo molto più tardi hanno dovuto fare i conti con quel dettaglio che avevano sotto il proprio naso molto tempo prima.

E allora la morale è: stampate gli indizi perché è importante. Avere un oggetto fra le mani aiuta il cervello a lavorare in modo diverso, senza contare che esaminare una vecchia lettera su carta vera e propria, e non attraverso una manciata di pixel, è tutta un’altra storia.